L’Alto Adige ha introdotto una misura innovativa e controcorrente nel panorama turistico italiano: lo stop all’aumento dei posti letto. Questa decisione, presa con l’obiettivo di promuovere un turismo più sostenibile e di qualità, ha profonde implicazioni per tutti gli attori del settore, ma in particolare per i privati che desiderano affittare le proprie proprietà e che in questo momento si stanno chiedendo come possono affittare senza la licenza d’affitto.
Il 30/06/2023 è stata infatti l’ultima data utile per poter richiedere ovvero segnalare al comune l’aumento del numero dei posti letto indicati nella licenza o nella denuncia/comunicazione di inizio attività.
Anche l’Alta Badia, la perla delle Dolomiti, sta vivendo un momento di profondo cambiamento, proprio dovuto alla recente decisione della Provincia di Bolzano di porre un freno all’aumento dei posti letto che ha scosso il settore turistico locale, ma allo stesso tempo aperto nuove prospettive per un turismo più sostenibile e di qualità.
I comuni di Corvara e Badia, in particolare, stanno lavorando attivamente per adeguarsi a questa nuova realtà, rendendosi disponibili a fornire tutte le informazioni utili a professionisti e privati. Entrambe le amministrazioni comunali ci riportano infatti che tutti i proprietari, che intendono affittare il proprio immobile, sono tenuti a richiedere il Codice Identificativo Nazionale, noto anche con l’acronimo CIN, il quale permette di stilare un massimo di quattro contratti all’anno (di variabile durata). È però rigorosamente vietata ogni forma di pubblicità offline e online del proprio immobile, pena la revoca del CIN: addio, quindi, all’uso dei social e dei portali come Airbnb.it, Booking.com e così via, per sponsorizzare la proprietà e l’attività di affitto.
L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza e regolamentazione del settore delle locazioni brevi. Per poterlo reclamare è sufficiente fare accesso tramite SPID o CIE al portale del Ministero del Turismo e compilare i vari campi con le informazioni utili. La richiesta verrà inoltrata al comune di competenza, che se considererà l’immobile idoneo, procederà con il rilascio del CIN.
Nonostante le implicazioni per i privati, i vantaggi di questa misura per l’Alto Adige e per i suoi abitanti in generale possono essere riassunti in:
Per tutti coloro che stanno considerando l’acquisto di una seconda casa in Alto Adige, con particolare attenzione all’Alta Badia e non vogliono navigare questa strada, la soluzione potrebbe essere acquistare un immobile all’interno di una struttura ricettiva, la quale detiene già la licenza e quindi in grado di affittare la tua casa senza pensieri, garantendoti una rendita sicura.
Gli appartamenti situati all’interno di Residence Turistici-Alberghieri (RTA) sono, infatti, regolati secondo l’articolo 9, comma 5, D.Lgs. 79/2011, il quale definisce i residence turistico alberghieri o semplicemente RTA come “esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, ubicati in uno o più stabili o parti di stabili, che offrono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate, costituite da uno o più locali, dotate di servizio autonomo di cucina (…)”.
In breve, i vantaggi di acquistare in RTA sono:
In conclusione, lo stop ai posti letto in Alto Adige rappresenta una svolta significativa per il turismo in questa regione. Chi desidera affittare la propria proprietà dovrà adattarsi a un nuovo contesto, caratterizzato da una maggiore regolamentazione, oppure acquistare in RTA.
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